I panorami
L’interesse paesaggistico ed escursionistico del M.Barro è quindi legato soprattutto ai magnifici panorami che esso offre sulle colline della Brianza, costellata da laghi di origine glaciale, sulla valle dell’Adda, sulle Grigne, sul Resegone, sui Corni di Canzo, per finire con un’ampia porzione della Pianura Padana, bordata dalle Alpi piemontesi.
La bellezza di questi paesaggi è tale da essere da tempo riconosciuta, come scriveva Carlo Redaelli in Notizie istoriche della Brianza, Milano 1825, libro II:
Nessun altro luogo del Milanese offre forse come il Montebarro vedute si estese, si variate e pittoresche, non dirò soltanto dalla più alta vetta, ma anche dal convento de’ Francescani, e da altre parti. Un orizzonte interminabile s’apre tra mezzodì e ponente. Alcuni monti del Vallese, e le alpi Graje e pennine, quasi sempre coperte di neve, ci mostrano i confini d’Italia. Il monte Rosa pure superbo primeggia sopra d’ogni altra sommità.
Pare a noi che un paesista aver possa un punto di vista più singolare di quella situazione. V’ha tal godimento dei sottoposti laghi e dei poggetti che adornan le sponde del più vicino, quello d’Annone, non che dei così detti Monti di Nava, che sorgon umili poco lungi con un aspetto vicino, altrettanto variato e dolce; v’hanno tali contrasti di luce, tali varietà raccolte in breve spazio, se l’occhio non vuol pur perdersi nell’immensa veduta che si apre a ponente, da risvegliare l’artefice a produrne disegni vivacissimi. È qui che veder si deve in autunno il tramonto del sole.
Lento nell’abbandonarci mostra l’elevatezza delle Alpi Cozie, che non dovevano essere valicate mai; rende a lungo raggiante con vista sorprendente il Monteviso, e ne presenta così la forma conica e tutto in un punto poi abbandonandoci pare che dica Italia Addio. E la notte:
“Rimescola i color varii infiniti,
E via gli sgombra con l’immenso lembo
Di cosa in cosa”
G. Parini, Il Vespro, vv 498-500