La flora rupicola

Le bianche rupi calcaree sono più frequenti verso la vetta, perciò proprio in tale zona si concentrano gli ambienti di maggiore interesse naturalistico; tuttavia, anche in aree più accessibili si possono osservare significativi esempi di una vegetazione esclusiva e caratteristica delle rupi calcaree che ha nella cinquefoglia penzola (Potentilla caulescens), dai fiori bianchi, la propria specie-guida.

Spesso in questi ambienti si rinvengono specie rare o endemiche (ovvero a distribuzione molto ristretta), talora assai vistose e tutte, naturalmente, da ammirare esclusivamente sul posto in quanto protette dalla legge. La storia geologica dell’Insubria, oltre agli adattamenti che consentono alla flora rupicola di vivere e riprodursi, giustificano le peculiarità di questa flora.

Durante le glaciazioni, emergevano dai ghiacci solo le parti più alte dei rilievi; in tali zone, libere dal ghiaccio ed esposte al sole, si salvò parte della flora preesistente. Tali specie sono quindi giunte fino a noi confinate nell’ambiente rupicolo, che non hanno potuto abbandonare per il forte adattamento sviluppato.

Campanula raineri, Primula auricula, Primula glaucescens, Telekia speciosissima, Physoplexis comosa: sono altre specie rare, dai fiori grandi e colorati, tra le numerose segnalate per le rupi del Monte Barro.